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Infezione da parvovirus in gravidanza

13.09.2023

3 min. Tempo di lettura

Recentemente, gli esperti hanno notato un aumento delle infezioni da parvovirus nelle donne in attesa. Questa malattia è particolarmente pericolosa durante la gravidanza, in quanto può portare a complicazioni per il feto. Scoprite come avviene l'infezione e quali sono i rischi di contrarre il parvovirus B19 (tigna) durante la gravidanza.

Parvovirus in gravidanza: cos’è la malattia?

Il parvovirus è una malattia virale dell’infanzia causata dal parvovirus B19. È un agente patogeno che causa un’infezione nei bambini in età prescolare, solitamente chiamata eritema contagioso o quinta malattia. Di solito è lieve nei bambini. Circa un quinto è asintomatico. Tuttavia, il virus può attraversare la placenta e avere conseguenze pericolose per il feto.

Parvovirus in gravidanza – Sintomi

Molte persone hanno sperimentato la rosolia cutanea infettiva nella loro vita senza saperlo. Di conseguenza, queste persone hanno acquisito l’immunità. Talvolta, tuttavia, la malattia compare solo in età adulta, ad esempio durante la gravidanza. I pazienti notano un’eruzione cutanea, naso che cola, tosse o debolezza e la riconoscono come un raffreddore. Di solito la malattia non è pericolosa per la madre in attesa. Tuttavia, richiede un’osservazione e soprattutto un esame ecografico Doppler a causa delle possibili complicazioni per il feto in via di sviluppo.

 

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Parvovirus in gravidanza: come ci si può infettare?

L’infezione da parvovirus avviene di solito attraverso le goccioline, cioè attraverso il contatto con un bambino malato. La contagiosità è massima prima della comparsa dell’eruzione cutanea. Durante la fase esantematica, il bambino non è più contagioso. Il rischio maggiore è per le donne in gravidanza che hanno già un bambino più grande in casa. Pertanto, si consiglia di evitare il contatto con bambini in età prescolare durante la gravidanza e di evitare gruppi più numerosi di bambini. Questo perché possono infettare la donna incinta anche con altre malattie infantili infettive, come il vaiolo o la rosolia, che causano anche complicazioni pericolose per il feto.

Parvovirus in gravidanza – possibili complicazioni

L’infezione da parvovirus durante la gravidanza può causare anemia nel feto, con conseguente edema generalizzato e persino morte nel grembo materno. La malattia è particolarmente pericolosa se l’infezione avviene tra le 15 e le 20 settimane di gravidanza. La diagnosi ecografica è molto importante in caso di contatto con un bambino malato o se si sospetta un’infezione nella madre in attesa.

Parvovirus in gravidanza – Trattamento

Dopo il contatto con la rosolia cutanea infettiva durante la gravidanza, è utile un test degli anticorpi. Questo test mostra se la donna incinta ha già avuto un’infezione e se gli anticorpi presenti sono nuovi o “vecchi”. Se la gestante ha un’infezione sintomatica, sono necessari regolari esami ecografici con valutazione dei flussi vascolari, in particolare dell’arteria cerebrale media. L’aumento della velocità sistolica massima (MCA PSV) è associato all’anemia del feto e richiede un intervento medico. In questa situazione, la donna incinta deve essere indirizzata a un centro di riferimento per questo tipo di pazienti. Lì verrà eseguita una puntura del cordone ombelicale per determinare l’emoglobina fetale e, se necessario, verrà programmata una trasfusione intrauterina se l’anemia fetale viene confermata.

La buona notizia è che la diagnosi precoce dell’infezione da parvovirus e l’attuazione di un trattamento adeguato hanno un esito molto positivo e consentono al bambino di continuare a svilupparsi normalmente nel grembo materno.

 

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