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Ecografia mammaria in gravidanza

19.04.2023

2 min. Tempo di lettura

Il cancro al seno è il tipo di tumore più comune nelle donne. È un mito che le donne in gravidanza non ne siano affette. Pertanto, un esame molto importante a cui ogni futura mamma dovrebbe sottoporsi è l'ecografia mammaria. Scoprite come si presenta l'esame e da dove nascono i miti sull'ecografia mammaria in gravidanza.

Cancro al seno in gravidanza

Il cancro al seno è uno dei tumori più comuni riscontrati durante la gravidanza e nel periodo post-partum. Il tumore al seno in gravidanza è un tumore insorto durante la gravidanza o entro il primo anno dal parto. Sebbene il cancro al seno colpisca principalmente le donne dopo la menopausa, può colpire anche le donne più giovani. Negli ultimi anni, anche l’età gestazionale si è spostata, aumentando il rischio per le donne in gravidanza di sviluppare malattie legate allo stile di vita, come l’obesità, il diabete e i tumori sopra citati.

Ecografia mammaria in gravidanza: quando va fatta?

Ogni donna incinta dovrebbe sottoporsi a un’ecografia mammaria nel 1° o 2° trimestre. In pratica, molti ginecologi danno un’indicazione per un’ecografia mammaria già alla prima visita di gravidanza. Se siete una donna in attesa e non avete ricevuto tale referenza, chiedetela al vostro prossimo appuntamento. Non è vero che l’ecografia è inaffidabile a causa dei cambiamenti del seno durante la gravidanza o l’allattamento. Gli esperti sottolineano che si tratta di un esame di screening volto a individuare i noduli in cui la ghiandola gravidica non interferisce. Tuttavia, va ricordato che la mammografia non dovrebbe essere eseguita durante la gravidanza a causa dei raggi X. Sono previste eccezioni quando l’esame è necessario per la salute della donna.

 

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Ecografia mammaria in gravidanza: a chi rivolgersi?

L’ecografia mammaria viene eseguita da ginecologi e radiologi. Non tutti i ginecologi sono specializzati in ecografia mammaria e quindi spesso indirizzano le loro pazienti a un radiologo esperto. È importante che si tratti di qualcuno che abbia già avuto a che fare con pazienti in gravidanza o in allattamento. In questo modo si possono evitare omissioni o errori. Quello che succede dopo dipende dal risultato. In caso di BIRADS 1 o 2, l’esame viene eseguito come previsto. Se viene riscontrata una lesione mammaria, spesso è necessario eseguire, tra l’altro, una biopsia del nodo trovato. Questa operazione viene eseguita principalmente da chirurghi o chirurghi oncologici. È molto importante che la diagnosi venga fatta abbastanza rapidamente. È noto che la diagnosi è ritardata in media di sette mesi nelle donne in gravidanza e nel post-partum.

 

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