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Perdite in gravidanza: caratteristiche e cause

07.08.2019

4 min. Tempo di lettura

Le perdite all'inizio della gravidanza e nei mesi successivi non sono nulla di insolito e non devono preoccupare le future mamme. Esse proteggono il tratto riproduttivo femminile interno e il feto in via di sviluppo dalle infezioni. Dal punto di vista fisiologico, il muco è moderato, biancastro o trasparente, inodore e di consistenza uniforme.

Le perdite marroni o verdastre in gravidanza possono essere causate da diversi fattori, sia fisiologici che patologici. Se cambiano la quantità di perdite, l’odore, la consistenza e il prurito o il bruciore, è necessario rivolgersi a un medico. Questo può essere il primo segnale di un’infezione all’interno del tratto riproduttivo, che in alcuni casi può essere pericolosa per il feto.

Caratteristiche e cause delle perdite in gravidanza

Nelle prime settimane di gravidanza la secrezione dovrebbe essere inodore, di consistenza uniforme, di colore bianco-trasparente o leggermente giallastro. Cambia solo la quantità di secrezione. L’aumento della concentrazione di estrogeni e progesterone determina un aumento della produzione. Questo serve ad aumentare la funzione protettiva contro virus, batteri e funghi.

Le perdite bianche in gravidanza, di consistenza simile alla ricotta, possono indicare un’infezione fungina. Altri sintomi di tale infezione sono: Arrossamento intorno all’uscita vaginale, prurito e bruciore. Questa infezione è causata da lieviti.

Le perdite verdi in gravidanza e la consistenza giallo-verde e schiumosa indicano un’infezione da peli vaginali. Questo protozoo può causare cistite, accompagnata da: urina biancastra, dolore all’uretra durante la minzione, sensazione di bruciore e pizzicore.

Le perdite marroni in gravidanza significano che le perdite vaginali sono colorate di sangue. Tuttavia, non significa necessariamente nulla di pericoloso, quindi non bisogna farsi prendere dal panico. All’inizio della gravidanza, il sanguinamento leggero fisiologico si verifica in seguito all’impianto dell’embrione nella parete uterina dopo un rapporto sessuale e ai cambiamenti nel metabolismo ormonale dell’organismo, che si sta preparando al periodo della gravidanza e al successivo parto.

Dopo la fecondazione, si verifica un improvviso aumento della concentrazione di progesterone, che dovrebbe proteggere l’embrione e fornirgli le condizioni ottimali per un ulteriore sviluppo. Tuttavia, non bisogna mai ignorare la comparsa di perdite marroni o sanguinolente. È necessario consultare immediatamente un medico per determinare la causa esatta delle suddette perdite. Per valutare le condizioni del feto, viene prima eseguita un’ecografia. Le possibili cause patologiche delle perdite marroni sono: Cancro della cervice o degli annessi, placenta frontale, cioè situata sopra l’ingresso del canale del parto anziché nell’utero, rimozione prematura della placenta e inizio del processo abortivo. Per evitare gravi complicazioni, è necessario consultare un ginecologo e adottare uno stile di vita a riposo e una terapia farmacologica opportunamente selezionata.Dopo la fecondazione, si verifica un improvviso aumento della concentrazione di progesterone, che dovrebbe proteggere l’embrione e fornirgli le condizioni ottimali per un ulteriore sviluppo. Tuttavia, non bisogna mai ignorare la comparsa di perdite marroni o sanguinolente. È necessario consultare immediatamente un medico per determinare la causa esatta delle suddette perdite. Per valutare le condizioni del feto, viene prima eseguita un’ecografia. Le possibili cause patologiche delle perdite marroni sono: Cancro della cervice o degli annessi, placenta frontale, cioè situata sopra l’ingresso del canale del parto anziché nell’utero, rimozione prematura della placenta e inizio del processo abortivo. Per evitare gravi complicazioni, è necessario consultare un ginecologo e adottare uno stile di vita a riposo e una terapia farmacologica opportunamente selezionata.

Le perdite con un odore caratteristico e sgradevole indicano un’infezione batterica. Sono causate da batteri aggressivi. Oltre all’odore specifico, il colore, la consistenza e la quantità assomigliano alla secrezione vera e propria.

 

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Trattamento di un’infezione batterica

In ogni caso, è importante determinare la causa esatta dell’infezione. A seconda della diagnosi e del microrganismo patogeno, viene scelta la terapia farmacologica migliore e più sicura. Per determinare l’agente patogeno, si eseguono esami colturali, strisci batteriologici e micologici, nonché citologia e purezza (biocenosi) della vagina. Se l’infezione minaccia la gravidanza, si rende necessaria una terapia antibiotica. La terapia antibiotica è meno pericolosa e più facile da trattare nel primo trimestre di gravidanza, ma comporta una serie di gravi complicazioni che possono emergere dopo la nascita del bambino.

Per prevenire le infezioni, occorre prestare particolare attenzione all’igiene intima quotidiana e a mantenere pulito il perineo. Ciò può essere garantito indossando biancheria intima di cotone che garantisca una buona respirazione cutanea, lavando l’area perineale dall’uscita vaginale all’ano, evitando indumenti stretti come leggings e mutandine, ed evitando che l’acqua calda scorra direttamente sul perineo, in quanto può alterare il pH vaginale e disturbare la flora batterica naturale. Evitate anche i saponi profumati e la carta igienica profumata. È bene che i preparati per l’igiene intima in gravidanza contengano acido lattico.

 

 

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